… Storia, Leggende e Informazioni per la Visita
Il Vesuvio, con i suoi 1.281 metri di altezza, è uno dei vulcani più famosi e pericolosi del mondo, nonché uno dei pochi vulcani attivi dell’Europa continentale. Situato nel Parco Nazionale del Vesuvio, domina il Golfo di Napoli ed è stato protagonista di alcune delle eruzioni più devastanti della storia.
La più celebre eruzione del Vesuvio avvenne il 24 agosto del 79 d.C. (secondo alcune fonti recenti, il 24 ottobre). Durante questo evento catastrofico, un’enorme colonna di cenere e gas tossici si innalzò fino a 32 km di altezza, ricoprendo le città di Pompei, Ercolano, Stabia e Oplonti. L’eruzione fu documentata da Plinio il Giovane, che descrisse la tragica fine dello zio, Plinio il Vecchio, morto nel tentativo di soccorrere la popolazione.
Pompei fu sepolta sotto sei metri di cenere e lapilli, mentre Ercolano venne travolta da una colata piroclastica di fango e materiale vulcanico. Queste città rimasero dimenticate fino alla loro riscoperta nel XVIII secolo, rivelando al mondo uno straordinario spaccato della vita quotidiana nell’antica Roma.
Dopo il 79 d.C., il Vesuvio ha continuato la sua attività con numerose eruzioni, tra cui quelle più devastanti:
Da allora, il Vesuvio è considerato in stato di quiescenza, ma è costantemente monitorato dall’Osservatorio Vesuviano per prevenire eventuali rischi.
Secondo la mitologia, il Vesuvio era in origine Vesevo, un gigante innamorato della ninfa Leucopetra. Tuttavia, il loro amore era ostacolato e, per la disperazione, Leucopetra si gettò nel mare, trasformandosi nelle bianche scogliere di Capri. Vesevo, addolorato, si trasformò in un vulcano, piangendo la sua amata con fiumi di lava.
I napoletani credono che il miracolo di San Gennaro, patrono della città, sia in grado di proteggere Napoli dalle eruzioni del Vesuvio. La liquefazione del sangue del santo, che avviene tre volte all’anno, è considerata un segno di buon auspicio: se il sangue non si scioglie, è visto come un cattivo presagio, associato a eventi disastrosi, incluso il risveglio del vulcano.
Una delle leggende più famose narra che, quando Lucifero fu cacciato dal Paradiso, rubò un pezzo di cielo e lo portò sulla Terra, creando il Golfo di Napoli. Vedendo questa bellezza deturpata dal male, Gesù Cristo pianse, e dalle sue lacrime nacquero le viti che oggi danno origine al celebre vino Lacryma Christi, prodotto sulle pendici del Vesuvio.
Il Parco Nazionale del Vesuvio offre diversi sentieri escursionistici che permettono di esplorare il vulcano e ammirare il panorama mozzafiato sul Golfo di Napoli.
Il sentiero più famoso è quello che porta fino al cratere del Vesuvio, da cui è possibile osservare l’interno della caldera e godere di una vista spettacolare. Il percorso parte dal Piazzale di Quota 1000, raggiungibile in auto o con navette da Ercolano e Pompei.
Fondato nel 1841, è il più antico osservatorio vulcanologico del mondo e offre un’interessante esposizione sulla storia delle eruzioni e sui sistemi di monitoraggio del vulcano.
Un’escursione più impegnativa che attraversa la Valle dell’Inferno e arriva alle colate laviche del 1944, con un suggestivo paesaggio lunare.
Un percorso che attraversa i boschi e offre uno spettacolare affaccio sul Monte Somma, l’antico vulcano da cui nacque il Vesuvio.