Il Molise, una delle regioni più piccole e meno conosciute d’Italia, custodisce gelosamente tradizioni culinarie che riflettono la sua storia e la sua cultura. Tra queste, spicca la “scapece molisana”, una prelibatezza a base di pesce marinato che racconta di antiche usanze e sapori autentici.
Origini e Storia della Scapece Molisana
Il termine “scapece” deriva dallo spagnolo “escabeche”, che indica una tecnica di conservazione degli alimenti mediante marinatura in aceto. Questa pratica, diffusa in diverse regioni italiane, ha trovato nel Molise una sua particolare espressione. La scapece molisana nasce dall’esigenza delle comunità costiere di conservare il pesce in eccesso, garantendo la disponibilità di proteine anche nei periodi in cui la pesca era scarsa.
La tradizione vuole che questo piatto fosse preparato soprattutto durante le festività e le sagre paesane, momenti in cui le famiglie si riunivano per celebrare e condividere i frutti del loro lavoro. Oggi, la scapece molisana rappresenta un simbolo della cultura gastronomica regionale, apprezzata sia dai locali che dai visitatori.

Preparazione Tradizionale
La scapece molisana si distingue per l’uso di specifiche varietà di pesce e per una marinatura aromatica che le conferisce un gusto inconfondibile.
Ingredienti Principali
- Pesce: le specie più utilizzate sono la razza, il palombo, i polpi e i calamari. Questi vengono puliti, tagliati a pezzi e infarinati prima della cottura.
- Marinatura: composta da aceto, olio extravergine di oliva, sale e zafferano, che dona al piatto il caratteristico colore giallo e un aroma distintivo.
Procedimento
- Frittura: il pesce infarinato viene fritto in abbondante olio fino a raggiungere una doratura uniforme. Dopo la frittura, viene lasciato riposare per circa un’ora, permettendo all’olio in eccesso di essere assorbito e al pesce di raffreddarsi leggermente.
- Marinatura: il pesce fritto viene disposto in strati all’interno di un contenitore, alternando ogni strato con la marinatura preparata con aceto, olio, sale e zafferano. Il tutto viene lasciato riposare per almeno 24 ore, affinché i sapori si amalgamino perfettamente.
- Servizio: prima di essere servita, la scapece può essere scolata dalla marinatura in eccesso e, in alcuni casi, lavata con vino bianco per attenuare l’intensità dell’aceto. Viene generalmente consumata a temperatura ambiente come antipasto o secondo piatto.
Legame con il Territorio e le Tradizioni
La scapece molisana è profondamente radicata nella cultura e nelle tradizioni locali. Durante le feste popolari e le sagre, questo piatto è spesso protagonista, servito in grandi quantità per deliziare i partecipanti. La sua preparazione rappresenta un momento di condivisione comunitaria, dove le ricette vengono tramandate di generazione in generazione, mantenendo viva l’identità culinaria del Molise.
Inoltre, la scapece molisana riflette l’ingegno delle popolazioni locali nel conservare gli alimenti, sfruttando le risorse disponibili e adattandosi alle esigenze del territorio. Questo piatto è un esempio di come la cucina possa raccontare la storia di una regione, attraverso sapori che evocano tradizioni antiche e legami familiari.

Conclusione
La scapece molisana è più di un semplice piatto di pesce marinato; è un simbolo della resilienza e della creatività delle genti molisane. Assaporarla significa immergersi in una tradizione secolare, fatta di sapori intensi e autentici, che raccontano la storia di una terra ricca di cultura e passione per la buona cucina.