Il borgo medievale di Casertavecchia, arroccato su una collina che domina la città di Caserta, è un luogo intriso di storia, leggende e fascino senza tempo. Le sue stradine acciottolate, le antiche architetture e le tradizioni locali rendono questo borgo una meta imperdibile per chi desidera immergersi in un’atmosfera magica e suggestiva.
Il Borgo delle Fate
Una delle leggende più affascinanti legate a Casertavecchia riguarda la costruzione della sua maestosa cattedrale. Si narra che, durante la notte, delle fate misteriose giunsero sul Monte Virgo, portando sulle spalle antiche colonne che consegnarono ai costruttori del Duomo di San Michele Arcangelo. Queste entità soprannaturali avrebbero contribuito in modo decisivo all’edificazione della chiesa, donando al borgo un’aura mistica che ancora oggi pervade le sue vie. Le colonne, conosciute come “colonne delle fate”, sono tuttora visibili all’interno della cattedrale, testimoniando questa affascinante leggenda.
La Casa delle Bifore e Ursula Pannwitz
Nel cuore di Casertavecchia sorge la “Casa delle Bifore”, un edificio storico caratterizzato da eleganti finestre a doppio arco, tipiche dell’architettura medievale. Questo luogo deve la sua rinascita all’artista tedesca Ursula Pannwitz, che negli anni ’70 si innamorò del borgo e decise di stabilirvisi. Affascinata dalle leggende locali e dalla bellezza del luogo, Ursula restaurò con dedizione la Casa delle Bifore, trasformandola in un laboratorio artistico e in un centro culturale. Qui creò gli “Spiritelli”, piccoli vasi in terracotta decorati con volti sorridenti, ispirati alle storie di fate e folletti che popolano le tradizioni del borgo. Questi oggetti divennero simboli di buon auspicio e sono tuttora ricercati dai visitatori come portafortuna.

La presenza di Ursula Pannwitz ha lasciato un’impronta indelebile su Casertavecchia. Oltre al suo contributo artistico, fu una fervente promotrice del rilancio culturale del borgo, partecipando attivamente all’organizzazione di eventi come il “Settembre al Borgo”, un festival che celebra le tradizioni e l’arte locale. La sua casa-laboratorio divenne un punto di riferimento per artisti e intellettuali, contribuendo a mantenere vive le leggende e le tradizioni di Casertavecchia.

La Bifora: Simbolo Architettonico e Culturale
La bifora, elemento architettonico distintivo della Casa delle Bifore, è una finestra divisa verticalmente in due aperture da una colonnina centrale, sormontate da archi. Questo stile, diffuso nell’architettura medievale, conferisce eleganza e luminosità agli edifici. Nel contesto di Casertavecchia, la bifora non è solo un elemento decorativo, ma rappresenta anche un simbolo di apertura culturale e di connessione tra passato e presente, grazie all’opera di artisti come Ursula Pannwitz che hanno saputo valorizzare e reinterpretare la tradizione in chiave contemporanea.

Conclusione
Casertavecchia è un luogo dove storia, arte e leggenda si intrecciano, creando un’atmosfera unica. Le storie delle fate costruttrici, la dedizione di Ursula Pannwitz e la bellezza architettonica delle bifore sono solo alcune delle meraviglie che attendono i visitatori desiderosi di scoprire i segreti di questo affascinante angolo d’Italia.