Il Vaso di Assteas

…un Capolavoro della Ceramica Antica

Storia e Descrizione del Vaso

Il Vaso di Assteas, noto anche come Cratere del Ratto di Europa, è un pregevole esempio di ceramica a figure rosse risalente al IV secolo a.C. Realizzato dal ceramografo Assteas, attivo a Paestum (antica Poseidonia), questo cratere a calice misura circa 70 cm in altezza e 60 cm in larghezza. Sulla superficie del vaso, Assteas ha inciso la sua firma e i nomi delle figure rappresentate, confermando l’attribuzione dell’opera. La scena principale raffigura il mito del ratto di Europa, in cui Zeus, trasformato in toro, rapisce la principessa fenicia Europa. Sul lato opposto del vaso è rappresentato un corteo dionisiaco, con Dioniso accompagnato da menadi, un sileno e il dio Pan.

Il Mito del Ratto di Europa

Secondo la mitologia greca, Zeus, innamorato della bella Europa, figlia del re fenicio Agenore, si trasformò in un toro bianco per avvicinarla senza destare sospetti. Affascinata dalla mansuetudine e dalla bellezza dell’animale, Europa salì sul suo dorso, e Zeus ne approfittò per rapirla, attraversando il mare fino all’isola di Creta, dove rivelò la sua vera identità. Questo mito è stato fonte d’ispirazione per numerose opere d’arte nell’antichità, e il cratere di Assteas ne offre una rappresentazione di straordinaria qualità artistica.

Vicende Storiche del Vaso

Il cratere fu scoperto negli anni ’70 del XX secolo a Sant’Agata de’ Goti, in provincia di Benevento, durante lavori di scavo per la rete fognaria. Un operaio edile lo rinvenne e, ignaro del suo inestimabile valore, lo vendette illegalmente per un milione di lire e un maialino. Successivamente, il vaso entrò nel circuito del traffico illecito di reperti archeologici, venendo trasferito in Svizzera e poi acquistato dal Getty Museum di Malibu, California, dove fu esposto dal 1981 al 2005. Grazie a complesse indagini condotte dall’Arma dei Carabinieri, supportate da fotografie scattate dall’operaio al momento del ritrovamento, il vaso fu restituito all’Italia nel 2005. Dopo essere stato esposto in diverse città europee, tra cui Roma, Napoli, Paestum, Parigi e Milano, nel 2013 il cratere è stato collocato permanentemente presso il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino a Montesarchio, in provincia di Benevento.

Come Arrivare al Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino

• In Auto: Montesarchio è raggiungibile tramite l’autostrada A16 Napoli-Canosa, uscita Benevento. Da lì, seguire le indicazioni per Montesarchio, distante circa 20 km.
• In Treno: La stazione ferroviaria più vicina è Benevento, servita da treni regionali e intercity. Dalla stazione, è possibile proseguire in autobus o taxi fino a Montesarchio.
• In Autobus: Linee di autobus regionali collegano Benevento a Montesarchio con corse frequenti durante la giornata.

Per Chi è Consigliato

• Appassionati di Archeologia e Storia dell’Arte: Il vaso rappresenta un esempio eccellente di ceramica magnogreca e offre uno spaccato sulla mitologia e l’arte dell’epoca.
• Studiosi e Ricercatori: La complessa storia del cratere, dal suo ritrovamento al recupero, costituisce un caso di studio significativo nel campo della tutela del patrimonio culturale.
• Turisti e Viaggiatori: Chi desidera scoprire i tesori nascosti della Campania troverà nel Museo Archeologico di Montesarchio una meta ricca di fascino e storia.

Informazioni Utili

• Indirizzo: Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, Via Castello, 82016 Montesarchio (BN), Italia
• Coordinate GPS: 41.0522° N, 14.6328° E
• Orari di Apertura: Il museo è aperto dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 19:00. Chiuso il lunedì. Si consiglia di verificare eventuali variazioni contattando direttamente il museo.
• Periodo Consigliato per la Visita: Le stagioni primaverili e autunnali offrono un clima mite, ideale per visitare il museo e le attrazioni circostanti.

Il Vaso di Assteas è una testimonianza delle intricate vicende legate al patrimonio culturale e alla sua salvaguardia. Una visita al Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino offre l’opportunità di ammirare da vicino questo straordinario reperto e di immergersi nella ricca storia della regione.