La tradizione del “cuonsolo” (o “consolo”) è un antico rito funebre diffuso principalmente nel Sud Italia, in regioni come Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata. Il termine deriva dal latino “consolari”, che significa “consolare” o “portare conforto”. Questa usanza consiste nel portare cibo alla famiglia del defunto nei giorni immediatamente successivi alla perdita, offrendo così un sostegno sia pratico che emotivo.

Origini Storiche
Le radici del cuonsolo affondano nelle antiche pratiche funerarie di diverse culture. Nell’Antica Grecia, ad esempio, esisteva l’agape, un banchetto funebre condiviso tra i familiari e gli amici del defunto. Nell’Antica Roma, invece, si celebrava il silicernium, un pasto rituale consumato presso la tomba del defunto con una funzione purificatrice e separatrice tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Queste tradizioni miravano a rafforzare i legami comunitari e a offrire conforto ai familiari in lutto.

Il Cuonsolo nella Tradizione Popolare
Nella pratica del cuonsolo, amici e parenti si recano presso la casa del defunto portando cibi pronti, alleviando così la famiglia dal dover cucinare durante il periodo di lutto. I doni alimentari variano in base al grado di vicinanza con la famiglia e alle tradizioni locali. I parenti più stretti possono portare colazioni abbondanti con caffè e dolci, mentre amici e conoscenti offrono spesso alimenti a lunga conservazione come zucchero, caffè e biscotti.
Significato Sociale e Culturale
Oltre a fornire un supporto pratico, il cuonsolo ha un profondo significato simbolico. Rappresenta un gesto di solidarietà e vicinanza, rafforzando i legami comunitari e offrendo conforto emotivo ai familiari del defunto. Questa tradizione sottolinea l’importanza della comunità nel sostenere i suoi membri durante i momenti di dolore, evidenziando valori di condivisione e mutuo supporto.

Declino e Persistenza della Tradizione
Negli ultimi decenni, la pratica del cuonsolo ha subito un declino, soprattutto nelle aree urbane, a causa dei cambiamenti sociali e culturali. Tuttavia, in molte comunità rurali del Sud Italia, questa usanza persiste, mantenendo vivo un legame con le tradizioni ancestrali e continuando a rappresentare un importante rito di passaggio e un momento di coesione sociale.