Introduzione
La leggenda di San Paride e il drago è una delle storie più affascinanti della tradizione di Teano, piccolo centro della Campania ricco di storia e cultura. Questa narrazione, tramandata nei secoli, mescola elementi religiosi, storici e mitologici, simboleggiando la lotta tra il cristianesimo nascente e le antiche credenze pagane. Il racconto si colloca in un periodo in cui la fede cristiana stava cercando di affermarsi su culti ancestrali legati alla natura e agli spiriti delle foreste e dei fiumi.
San Paride: Un Vescovo tra Storia e Mito
Secondo la tradizione, San Paride era originario della Grecia e, dopo aver ricevuto un’educazione cristiana, giunse in Italia per diffondere il Vangelo. Dopo aver predicato in varie regioni, si stabilì a Teano, una città ancora fortemente influenzata dalle credenze pagane. Qui, i sacerdoti locali officiavano riti a un drago considerato una divinità, al quale la popolazione offriva sacrifici per placarne la collera.
La sua fama di uomo santo e predicatore si diffuse rapidamente, ma non tutti erano favorevoli al suo messaggio. La città era ancora dominata da culti arcaici e la sua presenza non era vista di buon occhio dai sacerdoti pagani, che temevano la perdita del proprio potere. Tuttavia, il suo spirito caritatevole e il suo amore per la comunità conquistarono la fiducia di molti abitanti, che iniziarono ad ascoltarlo con interesse.
L’Incontro con il Drago

San Paride, appresa l’esistenza del drago, decise di porre fine a questa tradizione crudele e si recò nella caverna dove si diceva vivesse la creatura. La leggenda narra che il drago fosse un essere mostruoso, con un corpo squamoso e un alito velenoso che infettava le acque del fiume Savone, causando malattie e carestie. Ogni anno, la popolazione gli offriva sacrifici umani per ottenere la sua benevolenza e scongiurare la distruzione della città.
Accompagnato da alcuni fedeli, San Paride si avventurò nella foresta fino a raggiungere la grotta dove il drago dimorava. Al suo arrivo, la bestia emerse dalle ombre, emettendo un ruggito terrificante. Paride, invece di fuggire o armarsi per la battaglia, alzò il suo bastone pastorale e iniziò a pregare con fervore. La sua fede era così forte che il drago, paralizzato da una forza invisibile, non riuscì ad attaccarlo.
Con un gesto deciso, il santo toccò la testa della bestia con il suo bastone benedetto e, secondo la leggenda, il drago cadde a terra, privo di vita. La popolazione, che aveva assistito alla scena da lontano, rimase stupefatta e comprese che il potere di Paride proveniva da Dio.
Il Miracolo delle Fiere

Nonostante la morte del drago, i sacerdoti pagani erano ancora ostili a San Paride e lo accusarono di aver portato sventura su Teano. Per questo motivo, venne arrestato e condannato a essere divorato dalle belve feroci. Secondo la leggenda, venne gettato in un’arena dove vennero liberati lupi e leoni affamati. Tuttavia, nel momento in cui le fiere si avvicinarono a lui, si accovacciarono ai suoi piedi, ammansite dalla sua santità.
La folla, che fino a quel momento aveva creduto nelle divinità pagane, vide in quell’evento la prova dell’intervento divino e si convertì in massa al cristianesimo. San Paride, ormai riconosciuto come uomo di Dio, venne liberato e proclamato vescovo di Teano da Papa Silvestro I.
La Sorgente Miracolosa e la Basilica di San Paride ad Fontem

Sul luogo in cui avvenne lo scontro con il drago, iniziò a sgorgare una sorgente d’acqua pura, che divenne famosa per le sue proprietà miracolose. Questo evento fu interpretato come un segno divino e in quello stesso punto venne costruita la Basilica di San Paride ad Fontem, che divenne uno dei luoghi di culto più importanti della regione.
Nel corso dei secoli, la basilica subì numerosi restauri, ma ancora oggi conserva affreschi e decorazioni che raccontano la leggenda del santo e il suo confronto con il drago. Ogni anno, il 5 agosto, Teano celebra San Paride con una processione solenne che rievoca la sua impresa leggendaria e il miracolo della fonte.

Il Significato della Leggenda
La leggenda di San Paride e il drago non è solo un racconto di fantasia, ma simboleggia la lotta tra il bene e il male, tra la luce della fede cristiana e le ombre delle antiche superstizioni. Il drago rappresenta le forze oscure del passato, la paura e l’ignoranza, mentre San Paride incarna il coraggio, la fede e la speranza in un futuro migliore.
Questa storia continua a vivere nel cuore degli abitanti di Teano, non solo come parte del patrimonio religioso, ma anche come espressione della loro identità culturale. Il messaggio che ci lascia è universale: la forza della fede e della determinazione può sconfiggere qualsiasi male, proprio come il santo che, armato solo del suo bastone e della sua preghiera, riuscì a trionfare su una creatura temuta da tutti.

Conclusione
La leggenda di San Paride e il drago di Teano è una delle narrazioni più suggestive della tradizione cristiana campana. Il suo valore simbolico e spirituale continua a ispirare generazioni di credenti, ricordando loro che il coraggio e la fede possono abbattere anche le più grandi paure. Che sia verità o mito, la storia di San Paride rimane un pilastro della cultura locale e un esempio di come la leggenda e la storia possano intrecciarsi per dare vita a un racconto immortale.