I Guanti Caleni, noti anche come Guanti di Calvi Risorta, sono un dolce fritto tipico dell’alto casertano, in particolare del comune di Calvi Risorta. Si tratta di una prelibatezza dal sapore delicato, con un profumo agrumato e un’estrema morbidezza, che ricorda la leggerezza di un guanto, da cui prende il nome.
Questo dolce rappresenta un patrimonio della pasticceria tradizionale campana, tramandato di generazione in generazione e legato alle festività e alle celebrazioni più importanti della comunità locale.

Origine e Storia dei Guanti Caleni
Le origini esatte dei Guanti Caleni si perdono nel tempo, ma si ritiene che la loro nascita risalga almeno al XVIII secolo, quando il territorio dell’alto casertano era parte del Regno di Napoli.
Secondo la tradizione orale, la prima a creare questo dolce fu una donna della frazione di Zuni, un piccolo borgo di Calvi Risorta. La storia narra che, in occasione della visita di un barone o di un nobile del luogo, la donna decise di preparare un dolce con gli ingredienti che aveva a disposizione: uova, farina, zucchero, latte e un po’ di liquore.
Dopo aver lavorato l’impasto e fritto i dolci nell’olio caldo, l’ospite rimase sorpreso dalla loro incredibile morbidezza e leggerezza. Quando li prese tra le mani, esclamò:
“Ma sembrano proprio un guanto!”
Da quel momento, il dolce prese il nome di Guanto Caleno (guanto di Calvi), ed entrò a far parte delle ricette della tradizione locale.

Legame con la Cultura Contadina e le Feste Patronali
Nel corso dei secoli, i Guanti Caleni divennero un elemento immancabile della cucina locale, soprattutto nelle occasioni speciali. Essendo un dolce povero, preparato con ingredienti semplici e facilmente reperibili nelle case contadine, veniva realizzato principalmente per:
- Le feste religiose e patronali, in particolare durante il Natale e la Pasqua.
- I matrimoni e i battesimi, dove rappresentavano un dono augurale per gli sposi o per i nuovi nati.
- Le grandi riunioni familiari, quando si preparavano in grandi quantità per essere condivisi con amici e vicini.
Era tradizione che le donne del paese si riunissero per impastare e friggere i guanti, in un rituale collettivo che rafforzava il senso di comunità.
Un tempo, la preparazione avveniva nei forni a legna o nei camini delle case rurali, dove l’odore dei dolci fritti si mescolava al profumo del focolare acceso.
Il Declino e la Riscoperta
Con il passare del tempo, la ricetta dei Guanti Caleni è andata lentamente scomparendo.
L’arrivo della pasticceria moderna e la diffusione di dolci industriali hanno reso sempre più raro trovare questo prodotto nelle case e nelle pasticcerie locali. Inoltre, molte delle famiglie che tradizionalmente tramandavano la ricetta hanno smesso di prepararlo, sostituendolo con dessert più moderni.
Tuttavia, negli ultimi anni, alcuni ristoratori e appassionati di cucina tradizionale stanno cercando di rivalorizzare questa antica specialità, riproponendola nelle sagre e negli eventi enogastronomici della Campania.
Grazie alle associazioni locali e alla riscoperta delle ricette tradizionali, i Guanti Caleni stanno lentamente tornando sulle tavole, come simbolo di una cultura gastronomica da non dimenticare.

Ingredienti Tradizionali dei Guanti Caleni
I Guanti Caleni si preparano con ingredienti semplici e genuini, che si trovavano facilmente nelle case contadine:
- Farina 00 – per un impasto soffice e ben lavorabile.
- Uova fresche – per dare struttura e morbidezza.
- Zucchero – per dolcificare delicatamente.
- Latte – per ammorbidire l’impasto e renderlo vellutato.
- Liquore (anisetta o sambuca) – per un aroma inconfondibile.
- Scorza di limone o arancia grattugiata – per un profumo agrumato irresistibile.
- Lievito per dolci – per favorire la crescita dell’impasto.
- Olio di semi – per la frittura dorata e croccante.
- Zucchero a velo o semolato – per la decorazione finale.
Questi ingredienti combinati danno vita a un impasto morbido e profumato, pronto per essere lavorato e trasformato nei caratteristici Guanti Caleni.
Preparazione Passo Dopo Passo
La preparazione dei Guanti Caleni segue un procedimento semplice, ma richiede precisione e attenzione ai dettagli per ottenere la giusta consistenza.
1. Preparazione dell’Impasto
- In una ciotola capiente, si mescolano le uova, lo zucchero e la scorza di limone fino a ottenere un composto omogeneo.
- Si aggiunge il latte e il liquore, continuando a mescolare.
- Poco alla volta, si incorpora la farina setacciata con il lievito, fino a formare un impasto morbido ed elastico.
- L’impasto viene lasciato riposare per almeno 30 minuti per migliorare la lavorabilità.
2. Formatura e Taglio
- Dopo il riposo, l’impasto viene steso con il mattarello fino a ottenere uno spessore di circa mezzo centimetro.
- Con una rotella dentata, si tagliano delle strisce che poi vengono intrecciate o modellate a forma di ciambella o di guanto.
3. Frittura e Decorazione
- Si scalda abbondante olio di semi in una padella profonda e si frigge l’impasto finché non diventa dorato e croccante.
- Una volta scolati e asciugati su carta assorbente, i Guanti Caleni vengono spolverati con zucchero a velo o zucchero semolato.
Curiosità sui Guanti Caleni
- Il “Guantaruolo” Tradizionale – Anticamente, le donne del paese utilizzavano un particolare strumento chiamato guantaruolo, una rotella dentata artigianale, per tagliare l’impasto e dare ai dolci la loro forma caratteristica.
- Un Dolce Raro da Trovare – I Guanti Caleni non si trovano comunemente nelle pasticcerie. Sono preparati principalmente in casa, su ordinazione, o in occasione di eventi speciali e feste patronali.
- Una Specialità a Rischio di Estinzione – A causa della modernizzazione e della perdita di alcune tradizioni, la ricetta dei Guanti Caleni è sempre meno conosciuta. Tuttavia, alcune famiglie e associazioni locali stanno cercando di mantenerla viva.
Dove Trovare e Assaggiare i Guanti Caleni?
Se vuoi assaggiare i veri Guanti Caleni, il momento migliore è durante le feste e le sagre di Calvi Risorta, Pignataro Maggiore, Sparanise ma anche a Teano, dove le donne del paese li preparano secondo la ricetta tradizionale.
In alternativa, puoi provare a prepararli in casa, seguendo la ricetta tramandata da generazioni (sebbene alcuni passaggi siano segreti) per assaporare un pezzo autentico della pasticceria campana.